Relive ‘Wiwannihorn’
Ero già stato al Wiwanni un paio d’anni fa, a fare una passeggiata fino al rifugio e a vedere da sotto le vie di arrampicata. Questa volta torniamo per affrontare quella che forse è la via più rinomata.
Da Visp si segue la strada che conduce ad Ausserberg e si prosegue in direzione di Niwaech. Al piccolo market del paese o al distributore automatico nella piccola piazza si può acquistare (5 franchi) il pass per percorrere la ripida stradina che conduce a Fuxtritt (1851 m) dove si lascia l’auto. Il sentiero parte ripido. Usciti dal bosco, per ampi pascoli ci si dirige al dosso su cui sorge il bel rifugio (2474 m), già visibile da lontano. Risalito il pendio alle spalle del rifugio seguiamo la traccia di sentiero e ometti che portano all’attacco della via.
L1 4b
L2 4a
L3 4a
breve trasferimento a sinistra, incrociando Hotel Pfui
L4 5a
L5 5b
L6 5a
L7 4c
L8 5a
L9 4a
L10 4a
L11 4a
L12 3c
L13 3c
Tutti i tiri sono sui 25/30 metri
Dall’uscita dell’undicesimo tiro è possibile lasciare la via e salire direttamente alla vetta del Wiwannihorn, percorrendo una facile ma instabile pietraia.
Discesa: dalla croce di vetta seguiamo tracce di passaggio sempre più evidente e ometti della via normale. Quando questa scende la ripida barra rocciosa (bolli blu), c’è la possibilità di assicurarsi su numerosi spit. Nel finale, poco prima di raggiungere la pietraia, alcuni anelli consentono brevi calate. E’ possibile scendere anche percorrendo la cresta fino ad un colle dove due calate di 20 metri riportano sulla pietraia
Tempo: 1,30 ore al rifugio; 40 minuti all’attacco, 4 ore per la via
Dislivello totale: 1330 m circa
Sviluppo: 11 km circa
Difficoltà: 5b; 5a obbligatorio
Attrezzatura: corda da 50/60 m, 14 rinvii, materiale per le doppie, casco.
Condizioni: il sentiero è molto bello e ben tenuto fino al rifugio; poi traccia sulla pietraia. Via molto bella e perfettamente attrezzata. Discesa dalla normale impegnativa. Consigliata conserva protetta.
Assolutamente obbligatoria una sosta al rifugio, gestito dai gentilissimi Barbara e Marco, grandi conoscitori della zona e dispensatori di preziosi consigli