Val Bognanco Cima Lariè 8 Aprile 2023

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Relive ‘Cima Lariè’


Il Lariè è una cima poco rilevata della costiera che separa la val Bognanco dal vallone di Andromia. L’itinerario percorre il versante meridionale della montagna, disseminato di begli alpeggi. Il recente incendio li ha, fortunatamente, solo lambiti. Il sentiero si snoda per un buon tratto tra ginestre e alberi bruciacchiati, che comunque stanno rimettendo foglie nuove.

Partiamo Monteossolano (784 m), bella frazione di Domodossola, lasciando le auto nel piccolo parcheggio all’ingresso del paese. Attraversato l’abitato, lasciamo quasi subito la strada che sale all’alpe Pertus e prendiamo il sentiero che sale ripido nel bosco. Raggiungiamo rapidamente l’alpe Reso (1225 m) e proseguiamo in direzione dell’alpe Spino (1550 m): nella faggeta il sentiero è invaso dalle foglie e bisogna camminare con attenzione.
Usciamo dal bosco nei pressi dell’alpe Campo (1860 m) e decidiamo di proseguire in direzione E, per prendere la cresta nei pressi della croce del Pizzo Crogna. Da qui, seguendo il facile crestone, raggiungiamo la cima del Lariè (2144 m)

Discesa: percorso a ritroso un tratto della cresta, prendiamo il ripido sentiero che, tra i rododendri e radi larici, scende direttamente all’alpe Campo. Seguiamo l’itinerario di salita fino all’alpe Reso, per prendere poi la mulattiera che passa dall’alpe Pertus e da qui torniamo a Monteossolano.

Tempo di salita: 3,30 ore circa comprese soste
Dislivello: 1360 m circa
Sviluppo: 13 km circa
Difficoltà: E

Condizioni: il sentiero è stato in gran parte pulito dall’incendio. Il tratto nella faggeta è invece reso disagevole dalle abbondanti foglie che lo rendono anche piuttosto insidioso. Il tratto dall’alpe Campo alla croce del pizzo Crogna è privo di sentiero, ma la direzione è evidente.

Bellissima gita con gli amici del GAM di Omegna


Valle Anzasca Il Pizzetto 23 Gennaio 2021


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Relive ‘Valle Anzasca Pizzetto’

Ancora una volta il vento ha spostato grandi quantità di neve, rendendo pericolosi gli itinerari su versanti aperti. Per questo decidiamo per una gita sicura, interamente nel bosco.

Lasciamo le auto a Bannio (670 m) e saliamo per il sentiero estivo, sfruttando la scarsa neve (la pioggia di questi giorni ha rovinato il fondo fino a 1300 m circa). Superiamo l’alpe Fontane e l’alpe Balmo, risalendo le vecchie piste, per entrare poi nel bosco, percorrendo la dorsale. Poco oltre vila Simonini (1638 m), entriamo nella valletta che, in falsopiano,  attraversa il versante N del Pizzetto. Arrivati a un’ampia radura, con un ampio giro risaliamo la spalla O, fino a pochi metri dalla vetta (1879 m). 

Tempo di salita: 3,30 ore circa, comprese le soste.
Dislivello: 1150 m circa
Sviluppo: 12 km circa andata e ritorno
Difficoltà: F

Condizioni: in basso neve pessima; bagnata dalla pioggia sopra al paese e via via piu crostosa salendo fino a quota 1300 m circa. Bella polvere più in alto.


Val Bognanco Anello di Monscera 16 Gennaio 2021


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Relive ‘Bognanco Monscera’

Il vento, che fino ad ora ci aveva risparmiati, è tornato con forza, a rovinare la bella polvere di inizio anno e a rendere instabile il manto nevoso. Una scelta prudente è d’obbligo e decidiamo per un bell’anello il val Bognanco.

Lasciamo le auto poco oltre il grande ponte di Graniga, poco prima delle case di Vercengio (1190 m circa). L’innevamento è ottimo e la neve compattata da vento dei giorni scorsi.
Risaliamo i bei prati e la larga traccia nel bosco fino alla chiesetta di San Bernardo (1628 m), poi scendiamo lungo la strada ad attraversare il torrente. Sempre sulla strada risaliamo il versante opposto e raggiungiamo il Rifugio del Dosso (1700 m circa). Continuiamo in direzione dell’alpe Monscera e arriviamo al lago. Alla nostra destra il Pizzo Pioltone è completamente pelato dal vento. In leggera salita, ci dirigiamo verso SSO e con un ampio giro raggiungiamo il rifugio Gattascosa, oggi affollato.
Una breve risalita e ci dirigiamo al lago di Ragozza e poi, senza perdere quota, abbiamo fatto un lungo traverso per scendere al laghetto di Arza.
Ripreso il sentiero estivo, l’abbiamo seguito fino a San Bernardo. Da qui abbiamo ripercorso l’itinerario di salita fino a Vercengio.

Tempo dell’intero giro: 5 ore circa, con molta calma.
Dislivello: 1000 m circa con le risalite
Sviluppo: 13,5 km circa andata e ritorno
Difficoltà: F

Condizioni: il vento ha lavorato molto, rimaneggiando il manto nevoso. In basso neve dura per il rigelo; il tratto da san Bernardo all’alpe Monscera presenta ancora neve invernale, nei tratti al riparo dal vento, mentre è dura dove il vento ha lavorato, spostando enormi quantità di neve. C’è da prestare molta attenzione agli accumuli. Ancora bella polvere nel bosco fino al lago Arza e neve trasformata sui pratoni di Vercengio.


Val Bognanco Traversata del Verosso 6 Gennaio 2020


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La strada aperta fino a San Bernardo riduce il dislivello della gita, senza nulla togliere alla sua bellezza. A dispetto del dislivello contenuto, la traversata del Verosso è una grande gita, completa e impegnativa, su pendii sempre sostenuti e un tratto di cresta che, a seconda delle condizioni, può risultare non banale. L’itinerario percorre pendii ripidi e a rischio di valanghe. Da percorrere solo con neve sicura.

Lasciata l’auto a San Bernardo, abbiamo risalito il ripido bosco a sinistra del parcheggio, seguendo il sentiero estivo. Raggiunta la cresta E, l’abbiamo seguita fedelmente, con numerosissime inversioni sul versante S. Raggiunto un dosso quotato 2141 m, la cresta diventa ampia, e si scende ad una piccola depressione con cartelli indicatori. Si riprende la salita per un tratto, fin dove la cresta si affila ed è necessario togliere gli sci. Calzati i ramponi e messi gli sci nello zaino, abbiamo percorso i numerosi saliscendi della cresta fino a che questa si allarga nuovamente, pochi metri sotto alla vetta (2444 m), che si raggiunge in pochi minuti.

Discesa: dalla vetta ci siamo diretti a S, per ampi e ripidi pendii, in direzione di un minuscolo laghetto quotato 2208 m. Dalla conca del lago, in direzione N, abbiamo raggiunto un colletto che si affaccia sulla Zwischbergen. Tenendoci alti sul ripido pendio, abbiamo puntato direttamente alla Bocchetta di Gattascosa, facilmente individuabile. Oltre alla bocchetta, bellissimi ampi canaloni ben sciabili si abbassano verso il lago di Ragozza (1958 m). Qui si incontra l’evidente traccia che torna a San Bernardo

Tempo di salita: 3,40 ore
Dislivello: 950 m circa
Sviluppo: 11 km circa
Difficoltà: AD+
Utili i ramponi

Condizioni: neve abbondante e varia, ovunque rimaneggiata dal vento; in salita leggermente ammorbidita dal sole, in discesa polvere compressa e sastrugi morbidi fino al lago di Ragozza, molto bella da sciare, poi traccia battuta fino al parcheggio.


Pizzo Pioltone Camoscellahorn 15 Luglio 2018

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VAL BOGNANCO PIZZO PIOLTONE E ANELLO DI GATTASCOSA

Bella gita in alta val Bognanco, con una salita ripida e faticosa, seguita da un bel anello che ci ha portati a percorrere tutta la linea di confine, da Monscera a Gattascosa.

Lasciata l’auto nel parcheggio di San Bernardo (1630 m), abbiamo preso la strada asfaltata che scende ad attraversare il rio Rasiga e risale l’opposto versante, in direzione del rifugio Il Dosso. La strada diventa una mulattiera, che con direzione ONO porta all’alpe Monscera.  Qui parte un ampio sentiero e in breve arriviamo al passo di Monscera (2103 m), dove inizia la salita vera. Il sentiero è subito ripido e affronta il pendio facendo guadagnare rapidamente quota. Un po’ di attenzione ai sassi instabili e si arriva al grosso ometto di vetta.

Discesa: tornati al Passo Monscera, abbiamo proseguito in direzione della Cima del Tirone (2202 m). Seguendo lo spartiacque siamo arrivati alla Cima Mattaroni (2236 m) e siamo scesi al passo di Gattascosa (2158 m). Evitato sul lato destro un breve scivolo nevoso, riprendiamo il sentiero che porta al Rifugio Gattascosa (1993 m), strapieno di turisti. Proseguendo passiamo dal lago di Ragozza e, attraversata un’ampia torbiera su una passerella di legno, torniamo a San Bernardo.

Tempo di salita: 2,15 ore
Dislivello: 1000 m circa per il  Pioltone, altri 200 per completare l’anello
Sviluppo: 13,5 km circa
Difficoltà: EE

 

Pizzo Giezza

 


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VAL BOGNANCO – PIZZO GIEZZA – ANELLO DALL’ALPE VARIOLA

Ancora una gita bellissima e poco frequentata, in compagnia degli amici del GAM di Omegna.

Partiti da San Bernardo (1650 m) siamo scesi ad attraversare il torrente Rasiga e, al primo tornante, abbiamo lasciato la strada per prendere il sentiero che sale nel bosco. Dopo un primo tratto di salita, il sentiero prosegue con saliscendi, passando per l’alpe Casariola e l’alpe Dorca (1870 m). Raggiunta l’alpe Variola di Sopra, abbiamo lasciato il sentiero per risalire dapprima i prati, poi le facili roccette, fino a raggiungere la cresta E della montagna, che abbiamo percorso fino alla vetta (2658 m).
La discesa è avvenuta  proseguendo lungo la cresta che scende in direzione SSE fino a quota 2200 circa, per portarci poi nella valle dei laghi di Paione ed incontrare il comodo sentiero che ci ha riportati a San Bernardo

Tempo di salita: 3,30 ore circa, comprese le soste
Dislivello: 1100 m circa
Sviluppo: 14 km circa
Difficoltà: EE/F
Condizioni: dall’alpe Variola non c’è sentiero. La cresta è facile ma a tratti esposta, specialmente nel tratto di discesa, con passi di II


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Pizzo Straciugo

 


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VAL BOGNANCO PIZZO STRACIUGO DA PIZZANCO

Lo Straciugo è una vetta isolata e il suo avvicinamento è lungo e faticoso. E’ possibile partire da Gomba (1243 m) o da Pizzanco (1142 m). Noi abbiamo scelto di partire da Pizzanco, bellissimo paesino raggiungibile con una stretta stradina asfaltata. Possibilità di parcheggio nella piazzetta del paese. Attraversato il paese, subito dopo la fontana, un sentiero a tratti nascosto dall’erba alta, sale a destra nel bosco e con ripidi tornanti porta in breve ad incrociare il sentiero proveniente dalla Gomba. Qui il sentiero è molto più battuto. Proseguendo verso sinistra, con una serie di saliscendi, si raggiunge l’alpe Oriaccia (1651 m). Il sentiero torna a salire e ci conduce alla Croce di Vallaro, bel punto panoramico su tutta la valle del Bogna. Proseguendo a mezza costa, ci alziamo sopra i bellissimi pascoli di Vallaro e raggiungiamo il Rifugio dell’alpe Laghetto (2046 m). Il sentiero prosegue in mezza costa, in direzione dell’evidente Passo di Campo (2180 m). Entrati nella valle, la si contorna con vari saliscendi. Passati dai bei laghetti, riprendiamo a salire fino al passo di Straciugo. Qui il sentiero lascia il posto ad una traccia, che segue la cresta. Quando questa si impenna, seguendo la traccia e gli ometti abbiamo traversato a sinistra per un centinaio di metri, per risalire poi la ripida dorsale che ci ha portati un vetta (2717 m). Discesa per lo stesso itinerario. Gitona!

Tempo di salita: 4 ore
Dislivello: 1570 m circa
Sviluppo: 16 km A/R
Difficoltà: E fino al rifugio, EE fino alla vetta
Condizioni: sentiero ben tracciato fino al Passo di Straciugo. Poi tracce di passaggio e ometti. In caso di nebbia, al ritorno, prestare attenzione a non scendere troppo dalla vetta in direzione S


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