Valle Antrona Testa dei Rossi Alpe Ogaggia 6 Maggio 2023

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Relive ‘Testa dei Rossi’


Gita per noi nuova, in un angolo della Valle Antrona di grande valore storico, in quanto percorso dall’Autani e che è stato protagonista di una lunga stagione di scavi minerari, dal Medioevo al XIX secolo. Oggi questi versanti sono percorsi anche dalla Val Brevettola skyrace, importante gara di corsa in montagna. Ancora una volta con gli amici del GAM di Omegna.

Partiamo da Valeggia (850 m circa) seguendo per un tratto la strada asfaltata chiusa da una sbarra e poi tagliando i tornanti, seguendo il sentiero C08 . Incrociamo nuovamente la strada a La Motta (1025 m) e proseguiamo fino al bell’ alpeggio di Faiù (1220 m). Qui inizia un lungo diagonale che con vari saliscendi e passando da Pradurino (1338 m), porta alla croce dei Set Frei. Il sentiero diventa ora ripido e sale a tornanti, percorre poi in leggera salita il versante meridionale della Testa dei Rossi e porta al Passo di Ogaggia (1849 m). Da qui il sentiero diventa un’esile traccia che volge a E e percorre i dossi erbosi e, con qualche saliscendi, porta alla vetta (2023 m). Tornati al passo decidiamo di andare a vedere il nuovo, bellissimo bivacco dell’alpe Ogaggia, dedicato ai due ragazzi travolti da una valanga nei pressi della Maderhutte. Gita molto bella.

Discesa: per lo stesso itinerario

Tempo di salita: 3,30 ore circa comprese soste: 7 ore per la gita
Dislivello: 1350 m circa
Sviluppo: 17,5 km circa
Difficoltà: E

Condizioni: il sentiero è pulito e ben tenuto fino all’alpe Ogaggia. Solo una traccia lungo il crestone che porta alla cima.


 

Mottarone da Gravellona

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Relive ‘Mottarone da Gravellona’


Il Mottarone è la montagna di casa e l’abbiamo salita da tutti i versanti. Ci mancava solo il breve tratto tra Gravellona e l’alpe Colma. Abbiamo approfittato di una giornata di pausa dallo sci per colmare questa lacuna.

Da Gravellona si prende via Granerolo, che risale la Val Guerra. Dopo un breve tratto si incontra una stradina che sale a sinistra, chiusa da una sbarra (cartello indicatore VN1). La strada sale ripida e si restringe fino a diventare un sentiero e, seguendo la dorsale, porta all’alpe Colma (920 m). Proseguendo nel bosco, il sentiero attraversa il letto del rio Grisolo e sale ripido al Costone dell’Agnella. Da qui supera una piccola pineta e percorre una lunga diagonale fino all’alpe Nuovo (1204 m). Attraversato il torrente Selva Spessa su un bel ponticello, risaliamo il vecchio tracciato della pista Corti fino al piazzale N. Da qui una stradina in cemento, costeggiando la pista baby 2, porta rapidamente in vetta.

Discesa: dalla vetta scendiamo lungo il baby 1 fino al piazzale O e proseguiamo verso il pian dei milanesi. Superato il bacino per l’innevamento artificiale, prendiamo la stradina che porta verso lo skilift della rossa: poco oltre, proprio sulla dorsale, si trova il bivio per Gravellona (cartello). Scendiamo in direzione della cima Cusio e proseguiamo per un tratto fina alla cima delle Guide (libro di vetta), seguendo i bolli blu. Tornati sui nostri passi fino al colle delle Capre, dove si scende nella valle del rio dell’Inferno per raggiungere alcune via di arrampicata, ritroviamo il sentiero con i segni bianco rossi, che scende verso N e porta all’alpe Colma. Poco oltre l’alpe abbiamo preso il bivio a sinistra e seguito il ripido sentiero per Granerolo: Attraversato il paese, abbiamo percorso un paio di chilometri di strada asfaltata per tornare all’auto

Tempo di salita: 3,15 ore circa comprese soste. 6/7 ore per l’intero giro
Dislivello: 1300 m circa
Sviluppo: 17,5 km circa
Difficoltà: E

Condizioni: il sentiero di salita è stato in gran parte pulito per una gara di corsa in montagna. Ancora numerosi nastri di plastica sul percorso, che spero vengano rimossi. Il sentiero di discesa è ben segnalato e pulito fino all’alpe Colma. Un po’ più sporco verso Granerolo. Bella gita.


Val d’Ayas Gran Cima da Champoluc 16 Aprile 2023

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Relive ‘Gran Cima da Champoluc’

Approfittiamo dell’ultimo giorno di apertura degli impianti per fare questa bellissima gita in Valle d’Aosta, con partenza da Champoluc.

Saliti al Crest con la nuova ovovia, scendiamo pochi metri lungo la pista di rientro e ci dirigiamo ad una baita isolata, dove mettiamo le pelli (1950 m). La traccia si inoltra nella valle in falso piano e passa ai piedi del villaggio di Cunéaz. Deviando a S, risaliamo il bel bosco, rado e con moderata pendenza. Usciti dal bosco, superiamo una baita (2176 m) e proseguiamo in direzione del col Perrin (2644 m). Perdiamo qualche metro di quota per entrare nel vallone dove è adagiato il laghetto e lo risaliamo aggirando i massi affioranti fino al colle senza nome a quota 2895 m.
Deviando a N, affrontiamo il pendio finale e arriviamo, sci ai piedi, fino a pochi metri dalla vetta. Lasciati gli sci, risaliamo con attenzione gli ultimi metri, tra neve e placche rocciose inclinate, da affrontare con cautela, fino all’ampia vetta (3023 m)
Un saluto ai simpatici amici scialpinisti di Como, con cui abbiamo condiviso la gita

Discesa: per lo stesso itinerario, con possibilità di varianti sugli ampi pendii

Tempo di salita: 3,30 ore.
Dislivello: 1100 m circa in salita, 1450 in discesa
Sviluppo: 13,7 km circa
Difficoltà: BS
– PD

Condizioni: si tolgono gli sci per pochi metri nel primo tratto; una volta attraversato il torrente su un ponticello, la neve è continua. Le placche inclinate della vetta richiedono attenzione. Sciata molto bella; neve trasformata sul pendio finale, farinosa nel vallone e bellissimo firn dal Col Perrin. Ultimo tratto sulla pista che riporta a Champoluc


Valle Anzasca Mattmark dal passo del Moro 10 Aprile 2023

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Relive ‘Moro Mattmark’

 

Gita atipica, che comincia in discesa e si conclude in salita, con modesto dislivello ma bellissimi pendii e, oggi, anche bellissima neve.
La meta iniziale doveva essere il Pizzo Antigine, ma la scarsita di neve su tutto il versante ci ha indotti a cambiare itinerario.

Saliti al Passo del Moro con la funivia, abbiamo inizialmente suguito la traccia battuta dal gatto, che sale a sinistra della statua della Madonna. Un’occhiata al versante svizzero ci basta per constatare che, data la scarsa neve, è preferibile salire verso lo skilift del San Pietro e valicare il passo alle pendici dello Joderhorn. Da qui ci si immette nel bellissimo vallone del ghiacciaio di Talliboden, inizialmente con pendenze sostenute e poi più dolci. Abbiamo percorso il vallone fino a quota 2300 m circa dove, visto il progressivo peggioramento delle condizioni della neve con il diminuire della quota. ci siamo fermati

Risalita: per lo stesso itinerario

Tempo di salita: 2 ore.
Dislivello: 750 m circa
Sviluppo: 9 km circa
Difficoltà: MS
– F+

Condizioni: neve sufficiente nel vallone, ma i versanti rocciosi sono tristemente spelati. Venti centimetri di bella polvere all’inizio della discesa, che lascia il posto a crosta portante man mano che si scende.


Val Bognanco Cima Lariè 8 Aprile 2023

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Relive ‘Cima Lariè’


Il Lariè è una cima poco rilevata della costiera che separa la val Bognanco dal vallone di Andromia. L’itinerario percorre il versante meridionale della montagna, disseminato di begli alpeggi. Il recente incendio li ha, fortunatamente, solo lambiti. Il sentiero si snoda per un buon tratto tra ginestre e alberi bruciacchiati, che comunque stanno rimettendo foglie nuove.

Partiamo Monteossolano (784 m), bella frazione di Domodossola, lasciando le auto nel piccolo parcheggio all’ingresso del paese. Attraversato l’abitato, lasciamo quasi subito la strada che sale all’alpe Pertus e prendiamo il sentiero che sale ripido nel bosco. Raggiungiamo rapidamente l’alpe Reso (1225 m) e proseguiamo in direzione dell’alpe Spino (1550 m): nella faggeta il sentiero è invaso dalle foglie e bisogna camminare con attenzione.
Usciamo dal bosco nei pressi dell’alpe Campo (1860 m) e decidiamo di proseguire in direzione E, per prendere la cresta nei pressi della croce del Pizzo Crogna. Da qui, seguendo il facile crestone, raggiungiamo la cima del Lariè (2144 m)

Discesa: percorso a ritroso un tratto della cresta, prendiamo il ripido sentiero che, tra i rododendri e radi larici, scende direttamente all’alpe Campo. Seguiamo l’itinerario di salita fino all’alpe Reso, per prendere poi la mulattiera che passa dall’alpe Pertus e da qui torniamo a Monteossolano.

Tempo di salita: 3,30 ore circa comprese soste
Dislivello: 1360 m circa
Sviluppo: 13 km circa
Difficoltà: E

Condizioni: il sentiero è stato in gran parte pulito dall’incendio. Il tratto nella faggeta è invece reso disagevole dalle abbondanti foglie che lo rendono anche piuttosto insidioso. Il tratto dall’alpe Campo alla croce del pizzo Crogna è privo di sentiero, ma la direzione è evidente.

Bellissima gita con gli amici del GAM di Omegna


Val Formazza Colle dell’Elgio 12 Marzo 2023

 

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Relive ‘Valrossa’

Finalmente è arrivata un po’ di neve: non tantissima ma sufficiente a conferire un aspetto invernale a questo bellissimo angolo di val Formazza e consentirci una bella gita, per la quarta uscita del 44° corso di scialpinismo del CAI di Villadossola

Partiamo da Riale (1729 m) e seguiamo la strada che sale con dolci tornanti. Raggiunto il Rifugio Maria Luisa (2160 m), la traccia finisce. Entrati in Valrossa, la percorriamo battendo traccia e seguendo il fondo valle in direzione NNO. La nostra meta è il colle senza nome, a quota 2750 m circa, posto tra la punta Elgio e la punta di Valrossa. Il vallone è molto bello e la pendenza aumenta gradualmente, fino a 30/35° nel tratto finale.

Discesa: per lo stesso itinerario

Tempo di salita: 4 ore circa.
Dislivello: 1050 m circa
Sviluppo: 19 km circa
Difficoltà: MS
F+

Condizioni: la neve, che appariva invitante in salita, ha subito una rapida trasformazione a causa del gran caldo, diventando piuttosto pesante. Dal Maria Luisa, anche per la mancanza di fondo, è consigliabile seguire la strada.


Sempione Galehorn 5 Marzo 2023

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Relive ‘Galehorn’

Terza uscita con il 44° corso di scialpinismo del CAI di Villadossola.
La neve non è certo abbondante, ma la leggera nevicata della scorsa settimana e l’esposizione favorevole ci hanno consentito di portare a termine una bella gita, con condizioni al di là delle aspettative.

Lasciate le auto a Engiloch (1800 m), scendiamo ad attraversare il Chrummbach seguendo la strada asfaltata. Da qui si possono mettere gli sci e attraversiamo i prati di Chluismatte in direzione SO. Risaliamo il pendio, via via più ripido, fino al lungo diagonale che porta alla cascata. Questo tratto, che con neve ghiacciata può risultare ostico, oggi è in condizioni eccellenti e si risale con facilità. La traccia principale si dirige all’ampio canale sulla destra, ma noi preferiamo allungare l’itineraio e passare dalla bellissima conca dei laghi di Sirwoltu (2411 m). In direzione NO percorriamo i dolci dossi che portano al Sirwoltusattel (2620 m). Togliamo gli sci per una cinquantina di metri per superare un tratto privo di neve e riprendiamo a salire il pendio finale, arrivando con gli sci ai piedi fino a pochi metri dalle antenne che caratterizzano l’ampia vetta (2796 m).

Discesa: scesi al Sirwoltusattel abbiamo percorso la valletta che conduce all’ampio canale che porta sopra alla cascata. Da qui abbiamo ripreso l’itinerario di salita.

Tempo di salita: 3,40 ore.
Dislivello: 1030 m circa
Sviluppo: 12,5 km circa
Difficoltà: BS
– AD-

Condizioni: neve sufficiente. Dieci centimetri di bella polvere nella parte bassa della gita, ancora con ampi tratti da tracciare. Polvere pressata nel canale esposto a E, trasformata sul pendio finale con un po’ di sastrugi.


Sempione Spitzhorli 26 Febbraio 2023

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Relive ‘Spitzhorli’

Seconda uscita con il 44° corso di scialpinismo del CAI di Villadossola.
Difficile trovare gite con neve soddisfacente, ma al Sempione si riesce sempre a trovare qualcosa di fattibile. Dal cilindro esce uno Spitzhorli che, anche se non ci ha concesso una gran sciata, ha permesso comunque una bella gita.

Lasciate le auto presso l’albergo Monte Leone (1991 m), prima dell’ospizio, ci dirigiamo a N, in piano, per superare la balza rocciosa. Passati dalle baite di Hopsche, incontriamo la strada che taglia il pendio sotto il Tochuhorn, in direzione O. La mancanza di neve ci obbliga a seguirla, anche se con qualche deviazione didattica, fino al bel vallone a quota 2285 m, che risaliamo fino al passo di Usseri Nazlicke (2601 m).
Ora in direzione N, seguendo la dorsale, arriviamo in vetta sci ai piedi (2728 m).

Discesa: per lo stesso itinerario.

Tempo di salita: 3 ore.
Dislivello: 750 m circa
Sviluppo: 10,5 km circa
Difficoltà: MS
– F

Condizioni: neve appena sufficiente. Polvere pressata, un po’ di sastrugi e di vecchie tracce rigelate, unite alla scarsa visibilità, obbligano ad una sciata accorta.


Vallese Augstbordhorn 20 Febbraio 2023

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Relive ‘Augstbordhorn’

Quest’anno la neve dobbiamo cercarla. Ancora lunga trasferta in Svizzera, con gli amici sempre più numerosi del GAM Verta, per questa gita che ci ha regalato una sciata oltre ogni aspettativa.
Da Visp, si risale la valle in direzione S fino a Stalden. Si lascia la strada che porta a Zermatt e si sale a Torbel e poi a Moosalpe, dove si parcheggia nell’ampio piazzale davanti al ristorante

Da Moosalpe (2044 m) si seguono per un breve tratto le piste per prendere poi la stradina che sale nel bosco. Superato un primo skilift si prosegue in direzione S/SO a mezza costa, fino ad attraversare un secondo skilift. Inoltrandoci nella Torbeltalli, risaliamo il versante S dello Schwarzhorn, per deviare poi a O e, risalendo ampi dossi, arriviamo in vetta.

Discesa: per lo stesso itinerario.

Tempo di salita: 2,45 ore.
Dislivello: 950 m circa
Sviluppo: 9,5 km circa
Difficoltà: BS
– PD

Condizioni: neve sufficiente, anche se non abbondante. Polvere pressata molto bella da sciare in tutta la parte superiore della gita. Nella parte bassa si possono sfruttare le piste.


Gitzifurggu da Leukerbad 11 Febbraio 2023

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Relive ‘Gitzifurggu da Leukerbad’

Ancora lunga trasferta alla ricerca della neve. Questa volta scegliamo il Vallese e la scelta si è dimostrata azzeccata. Questo itinerario in genere è percorso in discesa, sfruttando gli impianti che consentono di portarsi in quota salendo dalla Loetschental

Arrivati a Leukerbad, lasciamo le auto nel parcheggio di Obere Maressen (1441 m, 6 CHF per 7 ore, solo moneta). Calziamo subito gli sci e risaliamo il pendio, inizialmente ripido, fino a intecettare la strada in leggera salita che si inoltra nella valle. Nei pressi del laghetto di Majingsee (1660 m circa), abbandoniamo la strada e risaliamo con qualche difficoltà il letto del torrente e poi ci inoltriamo nel bosco, seguendo il sentiero estivo. Raggiunti i prati di Majingalp, l’itinerario prosegue seguendo all’incirca il tracciato della strada fino a quota 2050 m circa. Senza percorso obbligato, risaliamo i bei dossi in direzione NE, restando sulla sinistra orografica della valle, verso il colle ormai abbastanza vicino. Arrivati a quota 2550 circa, vista l’ora tarda, dicidiamo di fermarci.

Discesa: per lo stesso itinerario fino al bosco, poi, vista la neve crostosa preferiamo seguire la strada, facendo attenzione all’attraversamento di un paio di ripidi canali. Incontrata la pista la seguiamo fino a Leukerbad.

Tempo di salita: 3,45 ore.
Dislivello: 1100 m circa
Sviluppo: 15,5 km circa
Difficoltà: MS
F+

Condizioni: neve non troppo abbondante , soprattutto nel tratto del torrente, dove il ghiaccio affiora. Salendo le condizioni migliorano, anche come qualità della neve. Nelle vallette poco toccate dal sole ancora neve polverosa e ben sciabile, anche se un po’ tritata dai numerosi passaggi.